Displasia del gomito (ED) nel Golden Retriever

La Displasia del gomito o ED (dall’inglese Elbow Dysplasia) è una malattia scheletrica del periodo dell’accrescimento del cane caratterizzata dal conseguente sviluppo di artrosi. Colpisce per la per lo più razze di taglia grande che superano da adulti i 20-25 Kg di peso.
Il termine displasia del gomito o ED indica uno sviluppo anomalo dell’articolazione del gomito che comporta lo sviluppo di artrosi indipendentemente dal problema specifico che ha colpito il comparto articolare. La sintomatologia di un soggetto colpito da ED è piuttosto varia, si va da una zoppia dell’arto interessato più o meno accentuata con un movimento del gomito aperto verso l’esterno, ad una immobilità totale dell’arto interessato (nei casi più gravi). L’animale cercherà di evitare di appoggiare l’arto tanto che una prolungata dolorabilità potrebbe far si che col passare del tempo si possa avere un atrofia muscolare dell’arto ed un rigonfiamento sulla parte offesa.
Numerosi studi hanno dimostrato che la displasia del gomito è una patologia ereditaria, anche se la componente ambientale, nutrizionale ed il rapido accrescimento, possono influire nello sviluppo della patologia.
La malattia è poligenica (come la displasia dell’anca), ossia, non è il frutto dell’espressione di un unico gene, ma della sommatoria o dell’interazione di più componenti geniche. Ad oggi non sono stati ancora identificati i geni portatori di questa importante malattia e l’unico modo di selezionare i cani per la riproduzione consiste nel controllarne il fenotipo (ciò che della malattia si rende manifesto), nella convinzione che i soggetti sani siano portatori di pochi geni della malattia, che i soggetti subclinici siano portatori di un numero maggiore di geni della malattia e che i soggetti che zoppicano o che hanno zoppicato nel corso della loro vita siano i portatori del maggior numero di geni della displasia del gomito.

È importante il controllo del maggior numero possibile di parenti e discendenti dei soggetti scelti per la riproduzione. I cani che manifestano la malattia nel corso della loro vita zoppicando sono solo una piccola percentuale dei cani in realtà affetti ma che non manifestano i sintomi della patologia.

È accertato che i cani di taglia grande, con un rapido accrescimento e con la capacità di assumere grandi quantità di cibo sono più esposti a queste patologie. Tale situazione è notevolmente peggiorata da diete energetiche, ricche di proteine, minerali e vitamine.
Studi sperimentali condotti da Olsson (1972) su giovani Alani hanno dimostrato che soggetti alimentati con una dieta bilanciata ma assunta in quantità eccessiva, oppure con diete fortemente integrate di calcio (3,3% della sostanza secca), hanno presentato una netta maggior incidenza  rispetto a cani alimentati in modo più razionale.
La spiegazione è da ricercare nella disarmonia di sviluppo che nei cani a rapida crescita viene ulteriormente accentuata dall’alimentazione troppo spinta.
Bisogna inoltre tener conto del rimodellamento (cambiamenti di forma) che il segmento radio-ulnare subisce durante lo sviluppo del giovane cane. Basti pensare che all’età di 5-6 mesi il diametro dell’ulna nella parte distale (inferiore) è notevolmente superiore a quello del radio, mentre nel cane a fine sviluppo i rapporti sono esattamente il contrario. Questi rimodellamenti possono notevolmente essere influenzati dall’alimentazione.
A partire dal 1989 in seguito ad un accordo tra WSAVA (World Small Animal Veterinary Associations), IEWG (International Elbow Working Group) e FCI (Federazione Cinologica Internazionale) si è dato inizio ad un programma di controllo della displasia del gomito proponendo uno schema di prevenzione e ricerca a livello internazionale.
La valutazione delle radiografie è effettuata in modo da raccogliere dati accessibili a ricercatori ed allevatori al fine di selezionare gli esemplari più adatti a migliorare la razza. Lo screening radiografico deve essere effettuato con metodica standardizzata a non meno di 12 mesi di età su entrambi i gomiti. Il cane deve essere opportunamente identificato e le radiografie corrispondenti corredate di giudizio devono anch’esse essere identificate e archiviate per almeno 10 anni.
Le organizzazioni che effettuano i controlli ufficiali sono svariate, in Italia: la FSA e A.I.V.P.A. con le loro Centrali di Lettura ufficiali; nel mondo OFA e BVA sono tra le più importanti.

Le patologia primarie della Displasia del gomito (ED) nel Golden Retriever:
La presenza di una o più patologie primarie di sofferenza ossea (osteo sclerosi subtrocleare) o di segni più o meno evidenti di artrosi (osteofiti di dimensioni variabili da 1 a più di 5 mm.) nelle 7 posizioni ben definite dell’ articolazione sono da ritenersi gli elementi che consentono al lettore di formulare il giudizio sulla presenza o meno della patologia e sull’eventuale livello di gravità. Le cause di queste patologie primarie non sono ancora state definitivamente chiarite.
Il termine ED comprende alcune condizioni patologiche, che interessano diversi comparti dell’articolazione.

Le principali lesioni primarie sono:

FCP o Frammentazione del processo coronoideo mediale dell’ulna
La frammentazione del processo coronoideo mediale dell’ulna o FCP (dall’inglese Fragmented Coronoid Process) è stata segnalata per la prima volta nel 1974 da Olsson e Tirgari separatamente. E’ dovuta ad un rallentamento di crescita del radio rispetto all’ulna e l’incongruenza articolare che si instaura fa si che il carico, che normalmente è distribuito su tutta la superficie articolare, viene spostato quasi totalmente sul condilo mediale dell’omero e sul processo coronoideo mediale dell’ulna il quale dapprima si indebolisce e poi si frammenta. I sintomi clinici, l’età dell’insorgenza e la razza possono indirizzare verso una diagnosi presunta della patologia che deve essere confermata dall’esame radiologico.

UAP o Mancata unione del processo anconeo dell’ulna
La mancata unione del processo anconeo dell’ulna o UAP (dall’inglese Ununited Anconeal Process), tale termine è preferito al termine distacco per le caratteristiche anatomiche particolari del processo anconeo che nelle razze di grande taglia origina da un centro di ossificazione separato, che essendo cartilagineo non è visibile radiologicamente prima dei 2,5 mesi, ma si rende evidente verso i 3,5 – 4 mesi, fondendosi con l’ulna a 4,5 – 5,5 mesi. Nei casi  patologici il processo anconeo non si salda creando nell’articolazione l’artrosi. Da studi eseguiti in Svezia con la collaborazione del Kennel Club svedese e dell’Università di Upsala risulta evidente che esiste in alcune razze canine una predisposizione genetica alla displasia del gomito con conseguente sviluppo di artrosi.

OCD o Osteocondrite dissecante del comparto mediale del condilo omerale
L’osteocondrite dissecante del comparto mediale del condilo omerale o OCD (dal latino Osteocondritis Dissecans) é stata segnalata per la prima volta nel 1974 da Olsson e consiste nel distacco completo o incompleto di un lembo di cartilagine dalla superficie articolare del condilo mediale dell’omero. Tale lembo cartilagineo provoca nel giro di poco tempo un’artrosi secondaria che invalida l’articolazione.
I sintomi sono dati da un’andatura rigida a freddo che si trasforma in zoppia quando l’animale si stanca. In stazione spesso l’animale tiene l’arto sollevato. La patologia è spesso bilaterale.
La diagnosi necessita dell’esame radiologico.

INC o Incongruenza articolare
Sia il ritardo di crescita dell’ulna rispetto al radio, che favorisce la mancata unione del processo anconeo per la pressione esercitata dal radio, maggiormente sviluppato, sul condilo omerale che si trasmette poi sullo stesso processo anconeo. Sia, viceversa, un ritardo di crescita del radio rispetto all’ulna, che può  favorire la frammentazione del processo coronoideo per la concentrazione delle forze di carico dell’omero sullo stesso processo coronoideo. Entrambe queste lesioni portano inevitabilmente ad instabilità e/o incongruenza articolare e successivamente ad artrosi.

Classificazione del grado della Displasia del Gomito (ED) nel Golden Retriever:
La classificazione prevede 3 gradi di malattia (I, II e III) ed un grado di normalità (grado 0). Maggiore è l’artrosi e maggiore sarà il grado di ED. Lo studio radiografico, da effettuarsi in narcosi (può essere eseguito in concomitanza con lo screening per la displasia dell’anca), prevede l’esecuzione di almeno una radiografia in proiezione mediolaterale flessa a 45 gradi per ogni gomito (proiezione necessaria per evidenziare con precisione le alterazioni artrosiche in corrispondenza del processo anconeo dell’ulna). Il grado finale di displasia del gomito del soggetto esaminato è dato dal massimo grado di displasia di uno dei due gomiti. Significa che in caso di grado III del gomito destro e di grado 0 del gomito sinistro, il cane viene giudicato come ED di grado III. Il grado 0, con nessun segno di artrosi, è quello indicato per la riproduzione, è ammessa, con cautela, anche per il grado I, quello con l’artrosi più lieve. In quest’ultimo caso l’eventuale accoppiamento deve avvenire solo con un soggetto con artrosi di grado 0. I due rimanenti gradi (II e III), con artrosi da significativa a grave, non sono invece MAI INDICATI PER LA RIPRODUZIONE. Il risultato definitivo è accreditato a livello internazionale e ciò può consentire gli scambi dei migliori soggetti per la riproduzione con gli altri paesi.

CLASSIFICAZIONE IEWG- FCI DELLA DISPLASIA DEL GOMITO
(Immagini e descrizioni da FSA)
Grado 0
Gomito normaleIl soggetto può essere usato per la riproduzione
 

Non si riscontrano segni di anormalità

Grado I
Artrosi leggera
Il soggetto può essere usato per la riproduzione ma solo con soggetti di “Grado 0”
È presente una formazione di osteofiti di ampiezza inferiore a 2mm; e/o appare un aumento di sclerosi dell’osso subcondrale nella regione della parte distale dell’incavo trocleare dell’ulna; e/o appare uno scalino evidente tra la testa del radio e la parte caudale dell’incavo trocleare nella proiezione sagittale.
Grado II
Artrosi moderataIl soggetto non può essere usato per la riproduzione
 

È presente una formazione di
osteofiti di ampiezza tra 2 e 5 mm.

Grado III
Artrosi graveIl soggetto non può essere usato per la riproduzione
È presente una formazione di osteofiti di ampiezza superiore a 5 mm; l’evidenza di un processo coronoideo mediale frammentato o di una mancata unione del processo anconeo comportano il grado III indipendentemente dal grado di artrosi presente.

!!!Attenzione!!!
Anche i cani sottoposti ad interventi chirurgici per patologie del gomito da sviluppo sono classificati come GRADO III.


Valutazione dell’artrosi nella Displasia del Gomito (ED) nel Golden Retriver
a.    profilo dorsale del processo anconeo
b.    margine anteriore della testa del radio
c.    margine craniale del processo coronoideo mediale
d.    profilo del condilo omerale laterale
e.    incisura trocleare dell’ulna
f.    margine distale del condilo mediale dell’omero
g.    profilo mediale del processo coronoideo mediale

Link di interesse per la Displasia del Gomito (ED) nel Golden Retriver

Organizzazioni veterinarie
FSA – Federazione Salute Animale
AIVPA – Associazione Italiana Veterinari Piccoli Animali
OFA – Orthopedic Foundation for Animals
IEWG – International Elbow Working Group
BVA – British Veterinary Association
WSAVA – World Small Animal Veterinary Associations
AVMA – American Veterinary Medical Association
AVA – Australian Veterinary Association

×